Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Alexis Muston

Alexis Muston (11 febbraio 1810 – 6 aprile 1888), pastore valdese e poi della Chiesa Riformata di Francia, storico e intellettuale.

Biografia

Nacque a Torre Pellice, primo dei sei figli di Georges Muston, pastore a Bobbio Pellice, e Madeleine Jahier. Compì gli studi teologici a Losanna e a Strasburgo (dove venne consacrato pastore nel dicembre del 1833) conclusi con il dottorato conseguito nel 1834. Oltre agli studi di teologia, seguì corsi di scienze naturali e medicina, ottenendo il diritto a esercitare come ufficiale sanitario.

Le tesi presentate nei quattro anni del ciclo di studi confluirono in un’opera, Histoire des Vaudois des Vallées du Piemont et de leurs colonies, depuis leur origine jusqu’à nos jours, pubblicata a Strasburgo e a Parigi nel 1834. Nella capitale francese, Muston ricevette unanime apprezzamento dai più famosi storici: Adolphe Tiers, Auguste Mignet, Augustin Thierry e Jules Michelet che, per quindici anni, scambiò con Muston – cui lo accomunava l’avversione per il regime di Napoleone III – una corrispondenza sempre più importante e amichevole. La stagione parigina fu per Muston ricca di incontri: Pierre Jean de Béranger, Alphonse Lamartine, Alfred de Vigny , Victor Hugo – presso il quale Muston veniva accolto come amico ogni volta che si recava a Parigi – Chateaubriand, Berlioz, Dumas, Saint-Beuve, Quinet, Chevalier, Leroux.

Nell’autunno del 1834 tornò alle Valli valdesi per assumere il primo incarico pastorale nella parrocchia di Rodoretto in Val Germanasca. La gioia della madre e del padre nel saperlo finalmente sistemato durò però solo pochi mesi: nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 1835, Alexis, in visita alla sua famiglia a Bobbio Pellice, fu costretto a lasciare precipitosamente le Valli per sfuggire al mandato d’arresto spiccato nei suoi confronti dalle autorità sabaude. Era accusato di aver stampato all’estero la sua tesi di dottorato senza la preventiva autorizzazione della censura. Di questo avventuroso Voyage d’exil attraverso il Colle della Croce, Muston scrisse un dettagliato resoconto nel suo diario. Raggiunto il Queyras, ad Aiguilles Muston trovò ospitalità presso l’amico David Monnet, medico originario di San Germano. Poi andò a Grenoble, Embrun, Marsiglia e Nîmes. Qui ottenne la cittadinanza francese e divenne a tutti gli effetti pastore della Chiesa Riformata di Francia. Nel 1836 accettò il posto di secondo pastore a Bourdeaux (dip. Drôme), dove sposò Clémentine de Saulces de la Tour, figlia del giudice di pace del luogo, con la quale ebbe quattro figli: Amédée, nato nel 1837 e morto poco dopo; Anaïs (1839); Charles (1842); Aline (1846). Nel 1840, alla morte del vecchio pastore Descours (nonno di Clémentine), Muston assunse la titolarità della parrocchia ove rimase quasi cinquant’anni.

Nel 1842 morì improvvisamente la madre Madeleine, alla quale lo legavano un intenso affetto e una profonda intesa. Muston tornò per breve tempo alle Valli e, appena rientrato a Bourdeaux, fu raggiunto dalla notizia della morte del padre Georges, sopravvissuto solo quattro mesi alla moglie. Nel frattempo erano cadute in prescrizione le cause che avevano determinato l’allontanamento di Muston dal Piemonte.

Nella parrocchia di Bourdeaux, – dove nel 1845 venne affiancato da Ferdinand Mailhet, nominato secondo pastore – Muston si spese con dedizione e generosità. Infaticabile camminatore, visitava la sua comunità disseminata tra i villaggi della Drôme e dell’Ardèche e, all’occorrenza, curava i parrocchiani mettendo a frutto non solo le sue conoscenze mediche ma anche altre pratiche quali l’omeopatia, di cui era convinto sostenitore, e l’utilizzo delle erbe. Durante i suoi spostamenti non perdeva occasione di dedicarsi alla botanica e alla geologia, raccogliendo fossili e fiori (scoprì, tra l’altro, l’Isatis alpina) per il suo ricco erbario.

Deciso a proseguire il lavoro iniziato con la tesi di dottorato sulla storia valdese, vero centro dei suoi interessi, si dedicò a un lungo lavoro di ricerca, recandosi nelle varie città europee (Parigi, soprattutto) per rintracciare documenti; consultò raccolte private e archivi pubblici, collezionò – da bibliofilo appassionato qual era – manoscritti, incunaboli, elzeviri, e riprese gli appunti di studente sulle visite compiute nelle colonie del Württemberg e del Baden, dove i Valdesi costretti all’esilio si erano rifugiati nel XVII secolo. Nel 1851, dopo un lavoro durato anni, uscì finalmente l’IsraÑ‘l des Alpes. Première histoire complète des Vaudois du Piemont et des leurs colonies, poderosa opera in quattro volumi corredata da una bibliografia critica che offriva uno sguardo a tutto campo sui Valdesi del Piemonte e d’Italia, ma anche delle Hautes-Alpes, della Provenza e delle colonie sorte in Germania. Innovativa anche dal punto di vista metodologico per il rigoroso lavoro compiuto sulle fonti, citate nelle note a uso del lettore, l’IsraÑ‘l des Alpes ebbe numerosi edizioni in Francia e traduzioni in inglese e tedesco. Il successo che, come storico, aveva riscosso nel 1834 si consolidò e a esso si aggiunse l’apprezzamento per le sue qualità di poeta e scrittore. Anche George Sand mostrò interesse per le sue opere (soprattutto quelle storiche) e suo figlio Maurice, grazie alla lettura del poema epico di Muston, Valdésie, decise di far battezzare nella confessione protestante il suo piccolo Marc.

Nella rete di relazioni arricchita di nuovi incontri entrò anche l’economista inglese John Stuart Mill con il quale, durante un soggiorno ad Avignone nel 1870, trascorse un intero pomeriggio.

Muston scambiò una fitta corrispondenza con tutti i personaggi citati, cui si aggiunsero Ernest Renan, Emile Littré, Hyppolite Taine, Emile Zola e Giuseppe Garibaldi. Un corpus epistolare, il suo, che nonostante la dispersione conserva ancora duemila lettere inedite.

Per completare il profilo di Muston bisogna ancora ricordare il suo talento di disegnatore e pittore (fiori, piante, ritratti, caricature, acquarelli), gli interessi linguistici (in particolare per il movimento felibrista, documentato dalla corrispondenza con Frédéric Mistral, Théodore Aubanel, Joseph Roumanille) e la composizione de Le serment de Sibaud (Il Giuro), l’inno che celebra il ritorno nelle Valli degli esuli del Glorioso Rimpatrio del 1689.

Nel 1887 Muston compì il suo ultimo viaggio in Italia. Visitò Firenze, Venezia, Milano e le Valli. Tornato a Bourdeaux, nel 1888 fu colpito da polmonite e morì il 6 aprile, all'età di 78 anni. Il suo corpo è sepolto a Bourdeaux.

Alexis Muston fu un uomo dall’inesauribile sete di conoscenza e dalle ampie competenze. La sua dedizione nello svolgimento del ministero pastorale, l’ardore per le idee repubblicane e i rapporti con i più importanti esponenti della cultura europea ci vengono restituiti, oltre che dalle opere pubblicate, anche dai sessantotto quaderni di diari che ha lasciato. Queste pagine ricche di notizie, riflettono cinquant’anni di vita religiosa, letteraria e politica del Piemonte e della Francia del XIX secolo.

Tra il 2003 al 2005 tre monografie hanno accompagnato la mostra dedicata a Muston, ospitata a Bourdeaux, Torre Pellice e a Walldorf. Ciascun opuscolo è caratterizzato da un taglio biografico che mette in luce aspetti diversi della sua poliedrica personalità. In quello francese l’accento è posto sulla figura del «Pasteur Républicain, Humaniste Dauphinois», in quello italiano vengono messe in evidenza le «Radici valdesi e storia europea di un pastore e intellettuale dell’Ottocento», mentre nella pubblicazione tedesca viene dato risalto all’amicizia con Büchner («Ein Freund Georg BÏ‹chners, waldensischer Pastor, Republikaner und Europäer») che Muston conobbe e frequentò a Strasburgo tra il 1833 e 1834.

Fonti archivistiche

Archivio della Società di Studi Valdesi (in ATV), Fondo Carte Famiglia Malan-Muston, sub fondo Alexis Muston.spazio
Bibliothèque de la Société de l'Histoire du Protestantisme Français (Parigi), mss. Alexis Muston

Pubblicazioni principali

A. Muston, Histoire des Vaudois des Vallées du Piemont et des leurs colonies depuis leur origine jusqu’à nos jours, Paris, Levrault 1834.spazio
A. Muston, Alberte de Poitiers, poéme relative à Bordeaux sur Roubion,Valence, M. Aurel frères, 1838.spazio
A. Muston, Les Néolyres, recueil de poesies, Valence, Marc Aurel frères, 1838.spazio
A. Muston, Les Vaudois des Alpes italiennes de 1685 à 1694. Poème – Les premiers chants, Paris, Paulin et Lechevalier, 1845.spazio
A. Muston, La couronne d’épines ou saccagement de la Colonie jadis si florissante des Vaudois en Calabre, Paris, M. Ducloux, 1849.spazio
A. Muston, Siloé des Alpes, ou sources vives de la grace jaillisantes dans l’Église vaudoise depuis les premiers siècles jusqu’à la Reformation, Paris, M. Ducloux, 1849.spazio
A. Muston, Les parfums de l’hysope ou la foi dans les solitudes, histoire des Églises Vaudoises des Hautes Alpes, Parigi, M. Ducloux, 1849.spazio
A. Muston, Les Martyrs vaudois, ou les Confesseurs de la vérité dans les vallées du Piémont, Paris, M. Ducloux, 1849.spazio
A. Muston , La Gossen opprimèe. Histoire jusqu’ici inconnue des Églises Vaudoises du Pragela. Depuis les temps les plus anciens jusqu’à leu extinction, Paris, M. Ducloux, 1850.spazio
A. Muston, Les Vallées Vaudoises sous la domination française, Parigi, M. Ducloux, 1850.spazio
A. Muston, F. Mailhet, Les Pâsques piémontaises ou le massacre des vaudois du Piémont en 1655, Paris, Marc Ducloux, 1850.spazio
A. Muston, Le Lys d’IsraÑ‘l abattus par l’orage, Paris, M. Ducloux,1850.spazio
A. Muston, l’IsraÑ‘l des Alpes. Première histoire complete des Vaudois du Piémont et de leur colonie. Suivie d’une bibliografie, Paris, M. Ducloux, 1851-spazio
A. Muston , The Israel of the Alpes: a history of the persecutions of the Waldenses. Londra, Ingram-Cooke 1852 e 1853.spazio
A. Muston, Valdésie poème, Paris, Hachette, 1863.spazio
A. Muston, Voyage d’exil, Estr. Da L’Esperance. Journal de la Jeunesse Chretienne, 33 (1886) n. 6-11),Valence 1886.spazio
A. Muston, Le Belvédère du Pelvas (annuaire du Club Alpin Français, 7e volume), Parigi, Chamerot 1880.

Bibliografia

H.B. Le doct. Alexis Muston, in «Le Témoin», n. 15, 13 aprile 1888.spazio
H. Bosio, Le Docteur Alexis Muston. Preéident Honoraire de notre Société décédé le 6 avrile 1888, in «Bulltein de la Société d'Histoire Vaudoise», n. 4, agosto 1888, pp. 28-30.spazio
Sur la tombe du doct. A. Muston, in «Le Témoin», n. 18, 3 maggio 1889.spazio
J. Jalla, Alexis Muston. Commémoration centenaire in «Bulletin de la Société d’Histoire Vaudoise», n. 29, 1911, pp. 1-13.spazio
S. Vinçon, Alexis Muston e la sua opera, Tesi di Laurea in Lingue e Letterature straniere, discussa alla facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Genova, relatore T. Di Scanno, A.A: 1977-1978.spazio
P. Bolle, Alexis Muston, pasteur républicain, humaniste dauphinois (1810-1888). Discours de reception à l'Acadèmie delphinale, in «Bulletin de l'Académie delphinale», n. 7, nov-dic 1983, pp. 133-152.spazio
M. R. Fabbrini, S. Pasquet, Alexis Muston (1810-1888). Radici valdesi e storia europea di un pastore e intellettuale dell’Ottocento, Claudiana, 2004.

Immagini

  • A cura di Maria Rosa Fabbrini
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