Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Antonio Cornelio

Antonio Cornelio (28 maggio 1871 – 26 marzo 1943) frate francescano, divenuto protestante fu evangelista valdese.

Biografia

Nato a Piedimonte d'Alife (l'odierna Piedimonte Matese, in provincia di Caserta), rimase orfano di madre all'età di otto anni. Entrato nell'ordine degli Alcantarini, una delle famiglie francescane, fu ordinato sacerdote nel dicembre del 1894 con il nome di Padre Agostino.

Divenuto professore di Teologia e Filosofia a Caserta, venne più volte chiamato a tenere conferenze e prediche contro il protestantesimo. Deciso a conoscere le dottrine evangeliche per meglio confutarle, entrò in contatto con il colportore Raffaele Jandola, il quale fece conoscere a Cornelio gli scritti di Luigi Desanctis.

Maturata la decisione di abbandonare il sacerdozio, Cornelio iniziò ad intrattenere una fitta corrispondenza epistolare con Teofilo Gay, all'epoca pastore valdese a Napoli. Scoperto dai suoi superiori, fu scomunicato ufficialmente e trasferito presso il monastero di Santa Lucia del Monte a Napoli, al fine di passare un periodo di isolamento e penitenza.

Pur strettamente sorvegliato, nel novembre del 1897 riuscì a fuggire dal monastero, rifugiandosi presso la casa del pastore Gay e convertendosi al protestantesimo. Deciso a mettere a disposizione delle comunità evangeliche la sua esperienza di predicatore, nel gennaio del 1898 si iscrisse alla Facoltà Teologica della Chiesa Cristiana Libera. Nel luglio di quello stesso anno fu inviato a Bassignana per coadiuvare l'evangelista Innocenzo Contino e nel febbraio del 1899 sostituì per alcuni mesi il pastore di Palermo Augusto Lenzi. Entrato in conflitto con Saverio Fera, nel maggio di quello stesso anno fu licenziato dalla Chiesa Cristiana Libera.

Trasferitosi poco tempo dopo a Roma, nell'ottobre del 1899 entrò in contatto William Burt che lo spinse ad entrare a far parte della Chiesa Metodista Episcopale. Inviato con il ruolo di evangelista a Foggia rimase in quella città fino al 1901, anno in cui venne assunto della Chiesa valdese.

Con il ruolo di evangelista fu mandato dal Comitato di Evangelizzazione a Borrello, dove iniziò a collaborare con Giovanni Grilli, all'epoca pastore a Chieti. Durante la sua permanenza in quella località visitò settimanalmente le comunità di Casalanguida, Carunchio, Schiavi d'Abruzzo, Villa Canale d'Agnone e Guglionesi.

Nell'agosto del 1902 sposò Milca Falchi (1880-1960), conosciuta durante la sua breve permanenza a Bassignana, con la quale ebbe cinque figli.

In seguito fu inviato a Gissi (1904-1908), San Giacomo degli Schiavoni (1908-1910), Orsara di Puglia (1910-1913) e Benevento (1913), con cura delle comunità di Castelvenere, San Potito, Piedimonte d'Alife, Altavilla Irpina, Fragneto, Campobasso e – a partire dal 1917 – Orsara di Puglia, San Giacomo, Matrice, Carunchio e Casalanguida.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si dedicò all'evangelizzazione dei militari diretti al fronte, recandosi regolarmente, per tutto il corso del conflitto, alla stazione ferroviaria di Benevento per distribuire copie del Nuovo Testamento e di opuscoli religiosi ai soldati di passaggio. Oltre a occuparsi dell'evangelizzazione, Cornelio fornì assistenza religiosa ad alcuni cittadini tedeschi di fede evangelica residenti in Italia, internati in Molise durante le operazioni belliche.

Nel 1918 fu colpito insieme a tutta la sua famiglia dall'influenza spagnola, la quale gli causò una serie di disturbi che menomarono alquanto il suo fisico. Per questo, su sua rischiesta, nel 1923 la Tavola Valdese affidò ad altri pastori alcuni dei gruppi da lui curati nel corso di quegli anni: al pastore di Chieti Giovanni Bertinatti fu affidata la comunità di San Giacomo degli Schiavoni mentre al pastore di Orsara di Puglia, Carlo Lupo, furono affidati i gruppi di Campobasso e Matrice.

Conclusa la sua esperienza in quelle zone nel maggio del 1925, venne trasferito a Forano Sabina (1925-1930) e infine a Lucca (1930) come coadiutore del pastore Rinaldo Malan.

Emeritato nel 1934 a causa di gravi problemi di salute, morì a Lucca il 26 marzo 1943.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), serie IX, cartella 291, Cornelio Antonio.

Bibliografia

Antonio Cornelio, in «La Luce», n. 13, 31 marzo 1943.
D. Cielo, I Valdesi a Campobasso, Campobasso, Il Bene Comune, 2009, pp. 23-27.

  • A cura di Luca Pilone
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