Raffaele Jandola

Biografia

Nato a Napoli da una famiglia di umili origini, dopo aver concluso le scuole elementari, intraprese la carriera di pittore. Fervente sostenitore degli ideali risorgimentali, nel 1860 partecipò a fianco dei garibaldini alla battaglia del Volturno, in cui rimase gravemente ferito.

Entrato in contatto con il pastore valdese Giovanni Pons si convertì al protestantesimo e nel 1880 entrò al servizio del comitato della Scuola Evangelica di Cappella Vecchia, istituto sorto nel 1860 e curato dal pastore Theophile Roller e in seguito dal pastore valdese Giorgio Appia.

Dopo essere stato impegnato in un primo momento come custode della scuola e del tempio valdese di via dei Cimbri, nel 1882 divenne colportore e fu più volte inviato a Fuorigrotta, Portici, Posillipo e Napoli, dove nel 1884 prestò soccorso e aiuto alla popolazione locale durante una terribile epidemia di colera.

Nel 1889 fu assunto dal Comitato di Evangelizzazione come lettore biblico, alternando all'opera di colportoraggio visite giornaliere a diverse famiglie napoletane di ogni estrazione sociale. Abile e ardente oratore, a partire dall'inizio del Novecento si dedicò all'evangelizzazione degli emigranti in partenza per l'America e alla raccolta di offerte tra i turisti in transito nel capoluogo campano, attività che gli fece guadagnare la stima e l'ammirazione delle autorità portuali.

Durante la sua lunga vita, fu più volte eletto anziano del Consiglio di chiesa di Napoli.

Fortemente orgoglioso del suo passato garibaldino, fu socio fondatore della Società Operaia di Mutuo Soccorso «Giuseppe Garibaldi» e membro della «Società dei superstiti delle Patrie Battaglie».

Emeritato nel 1914, morì a Napoli il 9 aprile del 1923.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 163, Jandola Raffaele.

Bibliografia

N. Cottone, Raffaele Jandola, in «La Luce», n. 16, 18 aprile 1923.

• A cura di Luca Pilone

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