Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Edward Clarke

Edward Clarke (1 novembre 1820 – 21 ottobre 1912) fu missionario battista in Italia, dove fondò, a La Spezia The Spezia Mission for Italy and the Levant. L'edificio ospitò la prima Chiesa battista italiana e una scuola.

Biografia

Nacque a Lyndurst, in Ighilterra, dove suo padre, Thomas Clarke, era pastore battista. All'età di sedici anni andò a Sherborne per un apprendistato da uomo d'affari, ma ricevuto il battesimo, nello stesso periodo cominciò a riflettere sulla possibilità di diventare anch'egli pastore.

Finito l'apprendistato tornò a Brideport dai genitori, fu poi a Bedford dove lavorò presso una casa commerciale. Entrò nella chiesa di Bunyan, dove fu predicatore locale. Maturò così la decisione di prepararsi al ministero e completò gli studi al Stepney College nel 1850; l'anno successivo iniziò il pastorato nella chiesa battista di Twerton. 

Nel 1862 a fronte di un periodo di inquietudine spirituale, decise di rispondere all'appello di John Berg, un pastore battista inglese che aveva a cuore l'evangelizzazione italiana. Durante la pasqua del 1863, in una visita al pastore Wall, quest'ultimo e Clarke decisero di impegnarsi in un lavoro di evangelizzazione in Italia. Nel giugno del 1863 Clarke e Wall fecero una visita esplorativa nella penisola, il viaggio fu finanziato dal pastore Holroyd. Per un mese e mezzo i due pastori visitarono molte città del nord e del centro Italia, incontrando gli evangelici residenti in quei luoghi; a Livorno incontrarono Robert W. Stewart, pastore della Chiesa Libera di Scozia. Il risultato di questo viaggio convinse Clarke, Holroyd e Wall a fondare la Gospel Mission to the Italians, della quale Holroyd fu nominato tesoriere, e Clark e Yates (suocero di Wall) segretari. 

Wall si dimise da pastore della chiesa di Calne, per partire verso l'Italia nell'ottobre 1863. Clarke partì invece il 23 febbraio 1866 accompagnato dalla sorella Amelia Anna e da una “Bible woman” della chiesa di Twerton di nome Anna Smith, sbarcati a Livorno dove incontrarono il pastore Stewart, si recarono a La Spezia.

Iniziò un periodo molto difficile per i missionari inglesi, che si trovarono più volte senza risorse economiche. Nonostante ciò continuarono l'opera di evangelizzazione e nell'ottobre del 1866 Clarke aprì un locale di culto che chiamò “Casa dell'Evangelo”. Nello stesso periodo teneva anche un culto in inglese destinato agli ospiti di un albergo che metteva a disposizione una sala.

Fu in questo periodo che egli incontrò Giovanni Battista Dassio, che aveva già coadiuvato il pastore Bonaventura Mazzarella nella cura della Chiesa cristiana libera di Genova e che fu di grande supporto a Clarke nella nascita e crescita di quella che divenne la prima Chiesa battista di La Spezia. L'apporto di Dassio fu tale da indurre Clarke a pensare di cercare un edificio stabile per la sua opera a La Spezia. Si interessò così alla vendita di un edificio (poi acquisito dall'ENEL), che venne messo all'asta all'inizio del 1868.

Nello stesso momento la “Bible woman” che venne con Clarke in Italia si ammalò e dovette rientrare in patria. Fu così che Clarke decise di riaccompagnarla e approfittare del viaggio per raccogliere offerte destinate all'acquisto dell'edificio. Questo primo viaggio non fu sufficiente e dovette tornare in Inghilterra ancora una volta per finire di raccogliere la cifra necessaria. 

Alla fine del 1870 riuscì finalmente a concludere l'acquisto e la missione di Clarke prese ufficialmente il nome di La Spezia Mission for Italy and the Levant. All'edificio venne dato il nome di Casa Alberto: ospitava il luogo di culto, una sala di lettura per marinai, aule scolastiche, l'appartamento pastorale e quelli per gli insegnanti e altri appartamenti da affittare per contribuire alle spese della missione. I lavori finirono quattro anni dopo e Casa Alberto fu inaugurata il 25 ottobre 1874, anche se era già in uso da poco dopo il suo acquisto. 

Nel 1882 Clarke si vide impegnato in una diatriba con il pastore John R. Mc Dougall il quale lo accusava di essere responsabile della divisione della comunità pistoiese da lui stesso curata. Si presume che tali rimostranze nascessero in realtà perché i due pastori promuovevano collette presso le medesime organizzazioni in patria e questo provocava un introito minore di offerte.

Nel 1878 la Missione di La Spezia accolse i gruppi di Treviso e di Pordenone, che si aggiunsero a La Spezia, Marola, Arcola, Pistoia e Prato. Entro il 1880 si aggiunsero anche Lerici e Baccano. Clarke assunse così il ruolo di sovrintendente di tutto il lavoro; libero dalla cura di una comunità, poté viaggiare in Italia per mantenere i contatti con le diverse “stazioni” e in Inghilterra per testimoniare il lavoro svolto in Italia ai sottoscrittori. Nel 1880 Clarke chiamò a collaborare un suo giovane connazionale, John Shaw Anderson. L'attività delle “stazioni” ferveva a tal punto che Clarke chiese ai sostenitori di aumentare le offerte. Ne era testimonianza il numero crescente di battesimi. Da evidenziare fu il battesimo svolto a La Spezia di Domenico Ginocchio, ottantaduenne, intimo amico di Mazzini. 

Nel 1884 ci fu un'epidemia di colera a La Spezia. Clarke fece tutto il possibile per portare supporto agli ammalati, anche gli insegnanti della scuola si adoperarono per l'assistenza, installando una cucina per dare ai bisognosi una mensa. La morte dei genitori di alcuni bambini che frequentavano la scuola della missione e l'ottenimento del permesso di prendersene cura, fu l'inizio del progetto di Clarke di aprire un orfanotrofio a Marola.

Nel 1885 Anderson lasciò la Missione di La Spezia per passare alla Chiesa dei Fratelli. Questo fu un duro colpo per Clarke, tuttavia continuò il suo lavoro sia nelle attività consolidate, sia nei nuovi progetti, primo fra tutti l'orfanotrofio che prese il nome di “Victoria Adelaide”, in omaggio alla principessa imperiale di Germania.

Nel 1891 Clarke ritenne necessario che in Inghilterra vi fosse una persona a curare i contatti con i sostenitori della missione italiana, così che lui potesse dedicarsi a temo pieno alle attività in Italia. Nominò così Henry Herbert Pullen segretario della delegazione inglese per La Spezia Mission e l'orfanotrofio di Marola.

Nel 1893 Clarke incontrò il re Umberto I e la Regina, in quell'occasione li informò della Missione; ricevette poi una lettera a nome del Re, il quale si complimentava per il lavoro svolto. Anche la città di La Spezia lo stesso anno gli riconobbe il suo impegno con un attestato di benemerenza. 

Clarke intanto si sentiva sempre più affaticato e iniziò a pensare a un suo successore. Nominò così Pullen, il quale nel tempo si era dimostrato affidabile e affezionato all'opera, co-direttore della missione, ma inizialmente residente a Londra. Nel giugno 1898 tuttavia Clarke chiamò il giovane in Italia ad affiancarlo, e lasciò progressivamente la conduzione nelle sue mani.

Morì a La Spezia all'età di novantadue anni.

Fonti archivistiche

Archivio dell'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia (in ATV), sezione La Spezia Mission, cartella 1, Clarke Edward.

Bibliografia

F. Scaramuccia, Un'avventura di fede. L'opera missionaria di Edward Clarke (1820-1912), Torino, Claudiana, 1999.spazio
M. Stretti, La Missione della Spezia per l'Italia nel racconto dei protagonisti, La Spezia, Youcanprint, 2013.

  • A cura di Lucia Canale
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