Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giacomo Weitzecker

Giacomo Weitzecker (16 giugno 1845 - 23 marzo 1911) pastore valdese, missionario nell'Africa australe per la Société des Missions di Parigi e corrispondente della Società Geografica Italiana; insignito del titolo di cavaliere e di ufficiale della Corona d’Italia.

Biografia

Nato a Torre Pellice era figlio di Jean François, commerciante di origine tedesca all’epoca abitante a Genova, e di Marie Magdelaine Mathilde Charbonnier di Torre. Sposò Luisa, figlia del pastore e moderatore Bartolomeo Malan, sorella del pastore Teofilo Malan e del medico Carlo Malan: la coppia non ebbe figli ma adottò una bambina di origine inglese, May.

Dopo gli studi classici al Collegio valdese di Torre Pellice, frequentò la Facoltà valdese di Teologia a Firenze. L’anno precedente alla sua consacrazione, avvenuta nel novembre 1868, iniziò l’attività pastorale come coadiutore a Torino dal 1867 al 1870 e compiendo visite nella diaspora (Cirié, San Mauro Torinese e Settimo Torinese), nei dintorni di Ivrea per amministrare i sacramenti e verso la Valle di Susa. Successivamente fu pastore nella comunità di Pisa dal 1870 al 1873 (con un breve intervallo a Livorno nel 1871 per sedare una crisi scoppiata all’interno della comunità e qualche predicazione a Lucca nel 1872), quindi a Napoli nel 1873-1874. Inviato per un anno a Torre Pellice (1874-1875), dove tentò un opera di evangelizzazione popolare aprendo una grande sala al centro della cittadina senza il successo sperato, ricoprì contemporaneamente la carica di vice Moderatore della Tavola Valdese e di direttore del periodico «Il Cristiano Evangelico» insieme a Giovanni Ribetti nel 1875-1876.

Dopo le dimissioni per problemi di salute, fu inviato come coadiutore di Matteo Prochet a Roma nel 1875-1876 e successivamente fu pastore a Nizza fino al 1882 quando, dopo alcuni contatti con il pastore e missionario francese François Coillard, chiese al Sinodo valdese tenutosi nel settembre di quell’anno l’autorizzazione a partire con la moglie per l’Africa al servizio della Société des Missions di Parigi.

La scelta della destinazione cadde sulla regione del Basutoland, area di cui esisteva all’epoca una scarsissima conoscenza, ma che divenne cruciale nel decennio seguente a causa delle tensioni tra inglesi e boeri. Lo scrittore Edmondo De Amicis scrisse una celebre descrizione di Weitzecker e della moglie al momento della loro partenza da Torre Pellice in un capitolo del suo libro Alle porte d’Italia.

Nel maggio 1883 Weitzecker fu presentato da Cesare Correnti alla Società Geografica Italiana, di cui divenne socio corrispondente dal 1886, pur iniziando a scrivere articoli sul suo «Bollettino» quasi immediatamente dopo il suo arrivo alla stazione missionaria di Leribe; nel 1887, intraprese per conto della SGI un viaggio a Kimberley in compagnia del pastore e missionario valdese Luigi Jalla allo scopo di documentare le condizioni di vita e di lavoro di un gruppo di emigrati italiani impiegati nelle miniere di diamanti, missione su cui scrisse sei relazioni pubblicate con il titolo complessivo Alla ricerca degli Italiani dell’Africa Australe, e per la quale ricevette dalla Società Geografica una medaglia d’argento. Dopo un lungo periodo di convalescenza intraprese viaggi in altre località del Sud Africa, a Orange, Durban, fino al suo ritorno in Europa nel 1890 a causa delle cattive condizioni di salute.

Dall’anno successivo fino al 1894 fu agente itinerante della Société des Missions, di cui era stato nominato missionario onorario, posto sotto l’alta sorveglianza della Tavola Valdese dal 1893, e nel 1894 divenne pastore a Pomaretto, dove restò fino all’emeritazione nel 1909, quando si ritirò a Torre Pellice, e dove morì il 23 marzo 1911.

Oltre agli articoli di interesse etnologico e geografico, pubblicò qualche sermone e un saggio sull’annessione di Roma. Durante gli anni permanenza in Africa, inviò numerosi oggetti e reperti di interesse etnografico ai musei di Roma (l’attuale Museo Pigorini), di Parma (Museo di Storia naturale dell’Università), di Torre Pellice (Museo valdese) e di Torino; inoltre una sua collezione fu esposta nell’ambito della mostra organizzata per il congresso geografico nazionale di Genova del 1892 e all’Esposizione nazionale di Torino del 1898 (con oggetti forniti dal collega Luigi Jalla).

Fu insignito del titolo di cavaliere della Corona d’Italia nel 1886 e di ufficiale dello stesso ordine nel 1898.

 

Fonti archivistiche

Archivio Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 51, Weitzecker Jean Jacques.spazio
Archivio storico della Società Geografica Italiana.

Pubblicazioni principali

G. Weitzecker, Pace alle coscienze conturbate a motivo dell’annessione di Roma al Regno d’Italia, Torino, Stamperia dell’Unione Tipografico-Editrice, 1870.spazio
G. Weitzecker, Processo di un valdese nell’anno 1451, in «Rivista Cristiana», 1881, pp. 363-367.spazio
G. Weitzecker, Les Vaudois et les missions parmi les païens, in Cinquante ans de liberté 1848-1898, Torre Pellice, Imprimerie Alpine, 1898.spazio
G. Weitzecker, I Valdesi nell’Africa Australe, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1906.

Bibliografia

S. Bompiani, Italian Explorers in Africa, Londra, The Religious Tract Society, 1891, pp. 126-138.spazio
R. Prochet, Giacomo Weitzecker, in «La Luce», n. 14, 6 aprile 1911.spazio
E. Modigliani, Commemorazione del socio G. Weitzecker, in «Archivio per l’Antropologia e la Etnologia», Firenze, 1911.spazio
T. Gay, Jean Jacques Weitzecker, in «Bulletin de la Société d’Histoire Vaudoise», n. 29, 1911 p. 33.spazio
B. Pons, Giacomo Weitzecker. Cenno biografico, in «Bollettino Società Geografica Italiana», 1912.spazio
C. Cerreti, Le molte missioni di Giacomo Weitzecker, pastore valdese nella «terra dei Basuti», Società Geografica Italiana, Roma, 1993.

Immagini

  • A cura di Gabriella Ballesio
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