Nell’Europa delle guerre di religione, sovente la predicazione
assume il ruolo di detonatore della violenza ed
è utilizzata come risorsa retorica ‘disciplinante’, nell’intento
di mantenere coesi e motivati eserciti divenuti
anch’essi terreno di missione. Ai ministri riformati e al
clero cattolico viene demandato il compito di motivare
religiosamente la guerra, trasmettere il necessario zelo
ai combattenti e assicurarne l’ordine. Malgrado occasionali
convergenze, le risposte elaborate dai contrapposti
fronti confessionali paiono spesso divergere.
L’incontro intende analizzare, in una prospettiva comparata,
le modalità con cui l’esercizio della predicazione
e la presenza di predicatori e cappellani nelle armate
hanno alimentato le dinamiche delle guerre confessionali.
In particolare, i temi di discussione proposti agli studiosi
sono:
- Il nesso tra predicazione ed episodi di violenza confessionale.
- La retorica del combattimento per la fede ed i suoi
riferimenti biblici nella mobilitazione armata presso gli
autori riformati e cattolici.
- Il coinvolgimento di predicatori e cappellani delle
diverse confessioni nelle operazioni militari ed il loro
ruolo nelle scelte politiche e strategiche durante le
guerre di religione.
- La pratica religiosa negli eserciti degli scontri confessionali