Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giovanni Battista Scrajber

Giovanni Battista Scrajber (2 maggio 1873 - 22 ottobre 1958) pastore battista.

Biografia

Nato a Torino, era figlio di Pietro e Luigia Savio. Il 1 dicembre del 1906 sposò la riformata svizzera Albertina Rochat, con la quale non ebbe figli. Di umili origini, abbandonò giovanissimo gli studi per diventare artigiano fonditore di metalli.

Entrato in contatto con il missionario battista John Landels, fu battezzato il 7 dicembre del 1890. Pur continuando a lavorare come fonditore, iniziò a studiare teologia sotto la direzione di Landels e del pastore Daniele Cesano, lavorando allo stesso tempo presso la Tipografia e Libreria «Il Risveglio».

Nel maggio del 1893 sostituì l'anziano colportore Enrico Bleynat a Mompantero (Susa), rimanendo in quella località fino al giugno del 1894. Abbandonato definitivamente il lavoro nel 1895, fu assunto dalla Missione battista inglese in qualità di evangelista sotto prova nel febbraio del 1898 e in seguito venne iscritto a ruolo nel dicembre del 1906.

Nel marzo del 1898 fu inviato a Meana di Susa, in sostituzione del pastore Pier Enrico Jahier. Pur tra mille difficoltà, in breve tempo Scrajber riuscì a far crescere e a consolidare quella comunità: nel 1900 inaugurò la cappella battista, la quale ben presto divenne il punto di riferimento non solo per i convertiti di Meana ma anche per quelli di Mattie, Gravere e San Giorgio.

Nel 1905 il vescovo di Susa spostò a Sant'Antonino il parroco di Meana, il quale in poco tempo entrò in rotta con l'amministrazione comunale della cittadina. Nel maggio di quello stesso anno una delegazione di Sant'Antonino si recò da Scrajber per invitarlo ufficialmente a predicare nel paese. Accettato l'invito, iniziò a tenere una serie di conferenze bibliche e di predicazioni. Le riunioni ebbero un così grande successo che in breve tempo venne aperto un piccolo locale per il culto.

Nel dicembre del 1906 si spostò a Sant'Antonino, estendendo in seguito la sua attività a Villarfocchiardo, Vaje, Condove, Frassinere e Mocchie.

Nell'aprile del 1912 abbandonò la Missione battista inglese in seguito alla notizia dei contrasti sorti tra il presidente dell'Opera battista americana Dexter Whittinghill e il suo amico Luigi Mario Galassi. Trasferitosi con la moglie a Losanna (Svizzera), continuò la sua attività di evangelizzazione, occupandosi di piccoli gruppi sorti a Vevej e Montreaux.

Grazie all'intervento di Ludovico Paschetto, Scrajber tornò in Italia nel 1931, anno in cui fu invitato a guidare la chiesa battista di Milano, in sostituzione del pastore Roberto Teubel. Pur tra mille difficoltà, riuscì a far crescere la comunità, occupandosi alla stesso tempo dei gruppi di Varese e Caravate.

Nel 1951 fu chiamato a Firenze, dove rimase fino al 1956, anno della sua emeritazione. Ormai superati gli ottant'anni, nel novembre di quello stesso anno si trasferì a Bussoleno, località in cui trascorse l'ultima parte della sua vita.

Morì a Bussoleno il 22 ottobre del 1958.

Fonti archivistiche

Archivio dell'Unione Cristiana Evangelica Battista in Italia (in ATV), Serie IX, Sottoserie Cartelle pastori-evangelisti, cartella 457, Scrajber Giovanni Battista.

Bibliografia

E. Mattone, Il trapasso di un gran Servitore del Signore, in «Il Messaggero Evangelico. Il Testimonio», n. 21-22, 10-25 novembre 1958.spazio
N. Palmirota, Notizie sul pastore G.B. Scrajber (dalla Cartella personale), in «Il Messaggero Evangelico. Il Testimonio», n. 2, 30 gennaio 1959.spazio
V. Vinay, Storia dei valdesi III. Dal movimento evangelico italiano al movimento ecumenico (1848-1978), Torino, Claudiana 1980.spazio
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.spazio
D. Maselli, Storia dei battisti italiani (1873-1923), Torino, Claudiana, 2003.spazio
G. Spini, Italia di Mussolini e protestanti, Torino, Claudiana, 2007.spazio
E. Paschetto, Giovanni Battista Scrajber. Ritorno alla fede avita, in Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell'Italia unita, a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 126-127.

  • A cura di Luca Pilone
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