Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Augusto Coïsson

Augusto (Jean Daniel Auguste) Coïsson (9 novembre 1871 – 13 maggio 1947) pastore e missionario in Zambia, agente per l'Italia della Société des Missions Évangéliques di Parigi.

Biografia

Jean Daniel Auguste Coisson, nato agli Appiotti (Torre Pellice), quando il borgo era ancora territorio di Luserna San Giovanni, era figlio di Jean, falegname, e di Adèle Pauline Gay, figlia di Francois, pastore valdese di Villar Pellice.

Formatosi al Collegio valdese di Torre Pellice e influenzato dalla “Pra del Torno” – società fondata nel 1883 da alcuni studenti del Collegio per parlare dell'opera missionaria e per raccogliere fondi nelle parrocchie delle Valli valdesi – finiti gli studi secondari Augusto rispose all'appello pressante della Société des Missions Évangéliques di Parigi e si iscrisse alla loro Scuola Missionaria.

Il 10 settembre 1896 fu consacrato pastore missionario a Torre Pellice, nelle giornate in cui si svolgeva il Sinodo, alla presenza dei pastori François Coillard, Giorgio Appia, Luigi Jalla.

Sposatosi il 18 febbraio 1897 con Enrichetta Margherita Nisbet, figlia del missionario scozzese Henry Nisbet e di Lidia Lantaret, partì con lei per il campo di missione dello Zambesi dove li aveva destinati il Comitato della Società delle Missioni di Parigi, ma dove arrivarono solo l'anno dopo, avendo dovuto abbandonare tutti i bagagli nel deserto del Kalahari per un'epidemia di buoi e tornare a Palapye, allora ultima stazione della ferrovia. Lì Augusto, sotto la guida del missionario Paul Davit, imparò il sesouto e lì nacque la primogenita Emilia Adele (Lily) che fu a sua volta maestra missionaria nello Zambesi dal 1920 al 1939.

A Kazungula, la Conferenza missionaria li inviò a fondare una nuova stazione vicino alle Cascate Vittoria (1899) dove innanzi tutto dovettero costruirsi le abitazioni e la cappella. Intorno a loro si raggrupparono a poco a poco i primi coloni bianchi mentre i lavori per la prosecuzione della linea ferroviaria avanzavano rapidamente; il lavoro pastorale si rivolse, così, non solo agli abitanti autoctoni ma anche alle maestranze impegnate in questa enorme impresa.

A Kazungula era nato Francesco (1899-1917), alle Cascate Vittoria (in lingua locale Mosy oa Thunya, cioè Il fumo che tuona) nacquero Enrico (1900-1941), che seguendo le orme dei genitori lavorò per la missione svedese in Eritrea, e Giovanna Margherita (Jeannette) (1902-1991) infermiera in Gran Bretagna.

Durante il loro primo congedo in Italia nacque Roberto Augusto (1903-1990) che dal 1926 al 1961 proseguì l'opera del padre.

Quando ripartirono per l'Africa affidarono i primi quattro figli alle cure di Cecilia CoÑ—sson, sorella di Augusto.

Tornati in Africa a Livingstone, la città fondata per ordine dell'amministrazione coloniale a due chilometri dalla stazione missionaria, nacque Elena Edith (1904-1986) che lavorò all'Orfanotrofio Femminile di Torre Pellice.

Nel 1907 i CoÑ—sson furono trasferiti nel Nord del paese, a Mabumbu e poi a Sefula dove fondarono e diressero fino al 1933 la Scuola Normale (magistrale) che preparava gli insegnanti indigeni di cui la missione aveva bisogno per estendere la propria influenza in tutti i villaggi, anche i più lontani.

L'insegnamento impartito in questa scuola aveva fin dall'inizio lo scopo di raggiungere una preparazione completa. Comprendeva un'istruzione religiosa adeguata alle esigenze del lavoro da svolgere nelle scuole annesse (periferiche, dei villaggi più lontani); una conoscenza dell'inglese sufficiente per permettere l'utilizzo dei testi in quella lingua; una preparazione pedagogica soprattutto pratica; lezioni di lavoro manuale in un laboratorio di falegnameria e nei cantieri dove si continuava l'opera di costruzione degli immobili necessari alla missione. Di quest'ultimo aspetto Augusto sottolineava l'importanza per la formazione del carattere dei giovani e per il miglioramento delle condizioni materiali degli abitanti dei villaggi, che vivevano ancora in capanne di terra e paglia. Quando vent'anni dopo il governo coloniale nominò un direttore dell'educazione indigena a pieno tempo e questi passò in rassegna l'operato delle missioni poté constatare che su tutto il territorio coloniale solo due Scuole Normali (magistrali) davano una preparazione adeguata agli standards del tempo: quella diretta dal CoÑ—sson dal 1907 e quella della missione metodista fondata nel 1918.

Dal 1908 al 1911 Augusto rimase da solo a Mabumbu, poiché la moglie era tornata in Italia per occuparsi dei figli, e nel 1912 la raggiunse a Torre Pellice per il secondo congedo. Alla fine del periodo, lasciati a Torre Pellice i sei figli, tornarono a Sefula dove nel 1913 nacque il settimo figlio Giovanni (Koki), che rimase con loro fino al 1919 quando lo portarono a Torre Pellice, durante un congedo in Europa.

Nel 1933 i missionari CoÑ—sson tornarono definitivamente a Torre Pellice, dove continuarono a spendere energie per l'opera missionaria. Dal 1933 al 1947 Augusto fu Agente per l'Italia della Société des Missions Évangéliques di Parigi.

Morì improvvisamente a Torre Pellice il 13 maggio 1947.

Bibliografia

G. Weitzecker, I Valdesi nell'Africa australe, pubblicato dal Comitato “I Valdesi all'Estero” per l'Esposizione di Milano 1906, Torino, Unione Tipografico-editrice, 1906.spazio
R. Coïsson, I Valdesi e l'opera missionaria, Società di Studi Valdesi, Torre Pellice, 1963.spazio
P. D. Snelson, Educational Developement in N. Rhodesia 1883-1945, Lusaka, National Educational Company of Zambia Ltd., 1974.spazio
R. Coïsson, Coïsson Augusto 1871 à 1947 Protestant Zambie/Lesotho, in Hommes et Destins: Dictionnaire biographique d'Outre-Mer, tome 2, volume 1, Parigi, Académie des Sciences d'Outre-Mer, 1977.spazio
R. Coïsson, I primi missionari valdesi nell’Africa australe 1883-1897, in «La Beidana», n.70, febbraio 2011, pp.18-25.

Immagini

  • A cura di Lucilla Coïsson
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