Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Emilio Comba

Emilio Comba (31 agosto 1839 – 3 settembre 1904) pastore e storico valdese, professore alla Facoltà valdese di Teologia, membro del Comitato di Evangelizzazione.

Biografia

Emilio Comba

Nato a San Germano Chisone, era figlio di Jean-Pierre Combe maestro presso la Scuola valdese (il figlio italianizzò il cognome in Comba, pur usando talvolta ancora la forma francese) e di Jeanne Vinçon. Dopo gli studi elementari, impartitigli dal padre stesso, frequentò per un anno la Scuola Latina di Pomaretto e, dopo il trasferimento del padre alla parrocchia di Angrogna nel 1852, il Collegio valdese di Torre Pellice. Durante gli anni del liceo Comba si avvicinò agli studi storici, fondando insieme ad altri studenti la società letteraria “Balziglia” e pubblicando nei suoi annali una serie di biografie sui papi.


Terminati gli studi al Collegio nel 1859, studiò teologia alla Ecole de théologie dell'Oratoire di Ginevra, creata nel 1832 dal movimento del Réveil in opposizione alla facoltà teologica universitaria, accusata di essere ancora sotto l'influenza del razionalismo di matrice illuminista.

L'ambiente familiare – il padre curava una comunità dissidente, suscitata dal Réveil ai Jouve di Angrogna – e quello ginevrino diedero a Comba la formazione spirituale e una chiara vocazione al ministero pastorale in senso missionario nell'ambiente cattolico romano.

Durante la sua permanenza a Ginevra, ebbe come maestro lo storico Henri Merle d'Aubigné, autore d'una Storia della Riforma, rimasta incompiuta, che lo iniziò alla ricerca storica con una visuale particolare della storia della Chiesa, caratterizzata secondo lo storico da due punti focali: il cristianesimo antico e la Riforma del XVI secolo. Come valdese, cercò, fra le due età, un congiungimento quasi sotterraneo che egli scorgeva in una vena protestante, in una specie di ecclesia spiritualis, la quale muovendo dalla Chiesa antica attraversava tutta l'età di mezzo mediante correnti eterodosse e il movimento valdese per sfociare nel moto riformatore del XVI secolo. Questa duplice vocazione di predicatore e di storico del valdismo e della Riforma in Italia caratterizzò tutta la sua successiva attività.

Tornato in Italia nella primavera del 1863, fu inviato dal Comitato di Evangelizzazione valdese a Perugia per la cura di piccoli nuclei di evangelici sorti in Umbria. Ebbe allora una controversia con l'arcivescovo Gioacchino Pecci (poi Leone XIII), rispondendo a un Avvertimento di questo contro gli evangelici con un opuscolo: Il protestantesimo (1863).

Il 10 novembre del 1863 fu consacrato pastore a Torre Pellice e inviato presso le comunità valdesi di Guastalla e di Brescia. Nel 1865 sposò la giovane Susanne Vola (1839-1922), con la quale ebbe Albino (1866, morto in tenera età), Emilia (1867, morta in tenera età), Albina (1869), Carlo (1870), Dora (1875-1954) moglie dell'ingegnere Carlo Deker, Ernesto (1880-1959) pastore e Moderatore della Tavola Valdese.

Nel 1867 fu trasferito a Venezia per la cura della congregazione valdese, formatasi l'anno precedente. Vi rimase cinque anni, durante i quali oltre alla cura pastorale si dedicò anche a ricerche nell'Archivio veneto del S. Uffizio. Il profondo lavoro archivistico gli permise di pubblicare uno scritto su Francesco Spiera(Francesco Spiera. Episodio della Riforma religiosa in Italia con aggiunta di documenti originali dall'archivio veneto del S. Ufficio, 1872), morto per la desperatio salutis dopo aver rinnegato la fede evangelica.

Nel 1871 divenne membro del Comitato di evangelizzazione della Chiesa valdese, incarico ricoperto fino al 1875 e successivamente dal 1895 al 1897. Alla morte del professor Giovanni Pietro Revel, nel 1872, fu nominato docente di storia ecclesiastica e di teologia pratica alla Facoltà valdese di Teologia di Firenze. Nei suoi primi anni come professore universitario, si preoccupò di fornire ai suoi studenti manuali di storia e apologetica sempre aggiornati, traducendo dal tedesco un Compendio di storia universale (1876), le Dieci lezioni sulle verità fondamentali del cristianesimo del teologo luterano C. E. Luthardt (1876) e dall'inglese La Chiesa Cattolica antica del teologo W. D. Killen.

Oltre a occuparsi della preparazione dei corsi, volle dare un'attuazione pratica a quella che, fin dagli anni giovanili, era stata una sua profonda convinzione, ovvero la necessità, per la minoranza religiosa valdese, di cercare un contatto con l'opinione pubblica, soprattutto con gli studiosi più seri e preparati, con i cultori degli studi storici, etici e religiosi. Per questo motivo, nel gennaio del 1873, con la collaborazione dei colleghi Paolo Geymonat ed Alberto Revel, fondò il periodico «La Rivista Cristiana»(diretta fino al 1887, poi ripresa – in nuova edizione - nel 1899), sulla quale pubblicò numerosi suoi scritti sulla Riforma in Italia e il valdismo.

Nel 1875 pubblicò alcune importanti monografie che si fecero apprezzare per il loro carattere erudito: Baldo Lupetino, martire della religione e della libertà, Il marchese Galeazzo Caracciolo e Paolo Veronese innanzi al tribunale della Santa Inquisizione. Sempre nel 1875 si fece editore della Historia della vita di Galeazzo Caracciolo, uno scritto del tardo Cinquecento attribuito a Nicolao Balbani, pastore della comunità italiana a Ginevra. Contemporaneamente alla docenza e all'attività pubblicistica, si occupò dal 1874 al 1887 della Chiesa valdese di via de' Serragli.

Pur impegnato su diversi fronti, intraprese una serie di viaggi all'estero per motivi di amministrazione della sua Chiesa e di studio. Nel 1874 soggiornò in Gran Bretagna (esperienza ripetuta nel 1885, 1890 e 1896) mentre nel 1880 partecipò come rappresentante della Chiesa valdese alla seconda Conferenza generale delle Chiese presbiteriane, tenutasi a Philadelphia, negli Stati Uniti. Nel 1882 fu inviato dal Comitato di Evangelizzazione a Herrnhut, in visita ai fratelli moravi, al fine di rinsaldare i rapporti secolari fra questa comunità e i valdesi. Nel 1884 visitò i Grigioni, dov'era pastore suo fratello Adolfo Comba La regione era per lui importante, perché in essa nel XVI secolo gli esuli italiani avevano diffuso la fede riformata.

Gli anni '80 dell'Ottocento segnarono inoltre l'inizio della piena maturità del Comba come storico. Nel 1880 vide la luce il saggio Valdo e i valdesi avanti la Riforma. Il testo ebbe ripercussioni anche all'estero, soprattutto per la traduzione in inglese fatta dal fratello Teofilo Comba. Nel 1881, pubblicò la prima fra le sue maggiori opere storiche: la Storia della Riforma in Italia. Il volume valse al pastore il dottorato in lettere al Rutgers's College negli Stati Uniti d'America.

Sempre in quegli anni, Comba si fece editore della Biblioteca della Riforma italiana (6 voll., 1883-1886) e su quell'argomento pubblicò inoltre una Introduzione alla storia della Riforma in Italia (1881), rielaborata alcuni anni dopo in un'opera rimasta incompiuta: I nostri protestanti (2 voll.:I, Avanti la Riforma; II, Durante la Riforma nel Veneto e nell'Istria, 1895-97). In tutti questi scritti formulò una diversa interpretazione della storia della Riforma italiana, contrapponendosi alla lettura della storiografia tradizionale, che vedeva nel movimento riformato italiano un fenomeno limitato a una cerchia ristretta di intellettuali.

Collaborò inoltre a numerose riviste italiane e straniere, come il «Bulletin de la Société d'histoire vaudoise», l'«Archivio storico italiano», l'«Archivio veneto», la «Nuova Antologia», la «Coltura» di Ruggiero Bonghi, la «Revue chrétienne» di Parigi, la «Revue de théologie et philosophie» di Losanna e il «Bulletin de la Société de l'histoire du protestantisme français».

Negli ultimi decenni dell'Ottocento, pubblicò diverse opere dedicate alla storia valdese, come l'Histoire des vaudois d'Italie depuis leur origine jusqu'a nos jours (1887) e una Storia dei valdesi (1893), a carattere divulgativo. Successivamente rielaborò la materia in un'opera più ampia rimasta incompiuta, l'Histoire des Vaudois. Uscirono soltanto i primi due volumi: Histoire des vaudois. Introduction (1898) e De Valdo à la Réforme (1901). In queste opere sfatò numerose leggende che facevano risalire le origini dei valdesi all'epoca apostolica, all'epoca costantiniana o a quella carolingia con Claudio di Torino, al quale il pastore dedicò una monografia (1895). In occasione del bicentenario del rimpatrio dei valdesi pubblicò una monografia su Enrico Arnaud (1889).

Le sue numerose ricerche storiche si estesero anche ad archivi all'estero. Nel 1890 lavorò nell'archivio dei conti di Waldburg-Truchsess a Königsberg in Prussia, interessante per la storia del Piemonte e dei valdesi, poiché il conte Friedrich Ludwig von Waldburg-Truchsess era stato ambasciatore presso la corte di Torino dal 1816 al 1844, fedele amico e protettore dei valdesi.

I suoi lavori storici non ebbero una grande eco in Italia mentre trovarono largo riconoscimento all'estero: l'università di St. Andrews (Scozia) conferì a Comba il dottorato in teologia honoris causa, dopo la pubblicazione di Waldo and the Waldenses before the Reformation (1889).

Ritiratosi per un periodo di vacanza a Guttannen in Svizzera, morì improvvisamente il 3 settembre 1904.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 21, Comba Emilio.spazio
Archivio della Facoltà valdese di Teologia, Fondi Storici (in ATV), Carte Emilio Comba.

Pubblicazioni principali

E. Comba, Francesco Spiera. Episodio della Riforma religiosa in Italia con aggiunta di documenti originali tratti dall'archivio veneto del S. Ufficio, Roma-Firenze, Claudiana, 1872.spazio
E. Comba, Baldo Lupetino, martire della religione e della libertà. Racconto storico del secolo decimosesto narrato secondo manoscritti inediti della S. Inquisizione, Firenze-Roma, Claudiana, 1875.spazio
E. Comba, Valdo ed i valdesi avanti la Riforma. Cenno storico, Firenze, Arte della Stampa, 1880.spazio
E. Comba, Storia della Riforma in Italia narrata col sussidio di nuovi documenti, Firenze, Arte della Stampa, 1881.spazio
E. Comba, Histoire des Vaudois d'italie, depuis leurs origines jusqu'à nos jours. Première partie: Avant la Réforme, Parigi-Torino, Loescher, 1887.spazio
E. Comba, Enrico Arnaud, pastore e duce de' Valdesi (1641-1721). Cenno biografico, Firenze, Claudiana, 1889.spazio
E. Comba, Storia dei Valdesi. Parte I: Da Valdo alla Riforma, Firenze, Claudiana, 1893.spazio
E. Comba, Claudio di Torino, ossia la protesta di un vescovo. Cenno storico, Firenze, Claudiana, 1895.spazio
E. Comba, I nostri protestanti, Firenze, Claudiana, 1895-1897, 2 voll.: I. Avanti la Riforma, II. Durante la Riforma nel Veneto e nell'Istria.spazio
E. Comba, Histoire des Vaudois. Nouvelle édition complète, Firenze-Parigi-Losanna, Claudiana-Fischbacher-Bridel, 1898-1901, 2 voll.: I. Introduction, II. Première partie. De Valdo à la Réforme.

Bibliografia

A. Meille, Il Prof. Emilio Comba, Firenze, 1904.spazio
G. Luzzi, E. Bosio, Il Prof. Dott. Emilio Comba, in «La Rivista Cristiana – Nuova Serie», settembre 1904.spazio
B. P., Il Prof. Emilio Comba D. D., in «L'Italia Evangelica», n. 37, 10 settembre 1904.spazio
V. Vinay, Facoltà valdese di Teologia (1855-1955), Torre Pellice, Claudiana, 1955.spazio
A. Soggin Vöchting, Bibliografia degli scritti di Emilio Comba, in «Bollettino della Società di Studi Valdesi», n. 118, 1965, pp. 79-113.spazio
V. Vinay, Emilio Comba, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 27, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1982, pp. 531-532.spazio
S. Biagetti, Emilio Comba (1839-1904) storico della Riforma italiana e del movimento valdese medievale, Torino, Claudiana, 1989.

Immagini

  • A cura di Luca Pilone
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