Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giovanni Matteo Chambeaud

Chambeaud Giovanni Matteo (28 settembre 1813 – 20 febbraio 1893) maestro valdese.

Biografia

Chambeaud Giovanni

Figlio di Mathieu e di Madelaine Bastie, contadini, nacque nella borgata Böer di San Giovanni (ora Luserna San Giovanni). Dopo aver frequentato la scuola valdese di San Giovanni, ottenne una borsa di studio per seguire la Scuola Normale magistrale di Losanna, e prepararsi alla carriera di insegnante elementare.

Nel 1837 fu chiamato a esercitare la professione di maestro della scuola valdese di Angrogna, dove rimase per cinque anni, ottenendo la stima e l'affetto di tutti gli allievi e dei loro genitori. Nel 1842 lasciò Angrogna per occupare il posto di maestro a Torre Pellice, dove insegnò per trent'anni, fino al 1872, quando chiese il pensionamento.

Il 13 ottobre 1846 sposò a Torre Pellice la giovane Maria Margherita Muston, che era stata sua allieva.

Molto impegnato nella vita della comunità valdese, nel 1853 fondò l'Unione Cristiana e per molti anni diresse la Scuola domenicale dei Chabriol, una borgata di Torre Pellice. Inoltre nel 1865 fu nominato diacono e nel 1872 fu eletto anziano del Concistoro della borgata Coppieri di Torre Pellice ed ebbe l'incarico di tesoriere del Concistoro di Torre Pellice.

Fu molto attivo anche nella vita pubblica, ricoprendo la carica di consigliere comunale, membro della Commissione scolastica e delegato mandamentale della Società di mutuo soccorso fra gli insegnanti.

Morì a Torre Pellice il 20 febbraio 1893.

Fonti archivistiche

Archivio Tavola Valdese, Serie IX, cartella 332, Chambeaud Giovanni.

Bibliografia

Giovanni Chambeaud, in «L'Avvisatore Alpino», n. 8, 24 febbraio 1893.spazio
Giovanni Chambeaud, in «L'Italia Evangelica», n. 8, 25 febbraio 1893.spazio
Romeo, Giovanni Chambeaud, in «L'Italia Evangelica», n. 9, 4 marzo 1893.spazio
J. P. Pons, Monsieur Jean Chambeaud, in «Le Témoin», n. 9, 2 marzo 1893.spazio
J. Jalla, A. Jahier, Histoire de l'Eglise de la Tour, Torre Pellice, Tip. Alpina, 1902, p. 96.

  • A cura di Anna Bellion
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