Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giulio Especo

Giulio Especo (27 aprile 1801 – 19 maggio 1883) marchese, tenente colonnello dell'armata pontificia, divenuto evangelico fu membro della Chiesa valdese di Roma e del Comitato di Evangelizzazione valdese.

Biografia

Nato a Roma, era figlio del marchese Luigi e di donna Teresa Atrichelli. Dopo aver trascorso l'infanzia nel capoluogo laziale, nell'agosto del 1816 entrò come cadetto nel primo battaglione dell'artiglieria pontificia, corpo dei cannonieri. Promosso al grado di sottotenente l'anno successivo, compì le prime esperienze sul campo di battaglia durante i moti rivoluzionari del 1831, quando fu mandato a reprimere un'insurrezione a Passo Corese (Rieti); fu poi, con il grado di tenente, a Rieti e a Pesaro.

Nel 1832, trovandosi nel forte di Ancona allo sbarco delle truppe francesi del generale Cubiéres, fece parte del consiglio di guerra e fu il secondo firmatario della dichiarazione di resistenza ad oltranza. Promosso capitano, dal 1834 al 1848 fu al comando della fortezza di Civitavecchia. Poco prima dello scoppio della Prima guerra d'Indipendenza fu nominato maggiore e assegnato al comando della fortezza della cittadella e dell'artiglieria di Ancona, una delle maggiori piazzaforti militari dello Stato Pontificio.

Con la proclamazione della Repubblica Romana, Especo fu promosso tenente colonnello e durante l'assedio di Ancona del 1849 diede prova di grande lealtà alla causa repubblicana, resistendo per ventisette giorni agli attacchi austriaci. Dopo la capitolazione di Ancona – avvenuta il 19 giugno – ricevette dall'esercito austriaco l'incarico di comandante provvisorio della Seconda Divisione Austro-Pontificia, ruolo che mantenne per alcuni mesi.

Con la fine della Repubblica Romana, nel dicembre del 1849 fu sospeso dal comando e posto sotto processo per tradimento. Assolto da tutte le accuse nel marzo del 1850, venne nuovamente inviato ad Ancona con il grado di maggiore in qualità di comandante della fortezza e dell'artiglieria. Promosso al grado di tenente colonnello, andò in pensione nel gennaio del 1859.

Trasferitosi a Roma, nel 1870 entrò in contatto con la Chiesa Valdese e con il pastore Giovanni Ribetti. Divenuto membro della comunità valdese di quella città l'anno successivo, a partire dal 1873 iniziò a ricoprire vari incarichi, venendo eletto membro del Consiglio di chiesa e cassiere.

Attraverso le sue influenti amicizie, nel 1874 ottenne dal principe Barberini Colonna di Sciarra l'affitto di un locale da destinare al culto in via delle Vergini, mantenuto dalla comunità valdese romana fino al 1881.

Insieme al reverendo Robert W. Stewart divenne uno dei principali sottoscrittori per la costruzione di un nuovo locale di culto per i valdesi, favorendo nel 1878 l'acquisto dalla famiglia Colonna di un terreno su cui fu in seguito edificato il tempio di via IV Novembre.

Oltre a dedicarsi alla vita della sua comunità, nel 1875 fu eletto membro laico del Comitato di Evangelizzazione, incarico mantenuto fino al 1879. A partire dal 1880 fu nominato bibliotecario della chiesa di Roma, occupandosi allo stesso tempo dell'Istituto Gould.

A causa della sua salute precaria, nel gennaio 1883 si dimise da tutti gli incarichi e pochi mesi dopo, alla presenza di un notaio e di due testimoni, stese una dichiarazione nella quale affermò di essere evangelico e di voler essere assistito in caso di malattia esclusivamente da persone della sua comunità. Nell'aprile di quello stesso anno le condizioni di salute di Especo peggiorarono improvvisamente. Al suo cappezzale accorsero diversi sacerdoti e monache, inviati dalla sua famiglia di origine al fine di farlo ritornare alla fede cattolica. Il giovane pastore Giovanni Daniele Buffa, all'epoca coadiutore del pastore di Roma Paolo Longo, riuscì tuttavia a far rispettare la volontà del marchese ed allontanarli.

Giulio Especo morì a Roma il 19 maggio del 1883 e due giorni dopo fu seppellito nel cimitero acattolico del Testaccio.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 112, Especo Giulio.
Archivio di Stato di Roma, Ministero delle Armi, buste 1214, 1292 ,1349, 1350, 2001, 2009, 2099, 2209, 2275.

Bibliografia

D. Buffa, Il marchese Giulio Especo, in «L'Italia Evangelica», n. 22, 2 giugno 1883.spazio
M. Cignoni, I Valdesi a Roma. La chiesa di Via IV novembre nel centenario del tempio (1883-1983), Roma, 1983.spazio
M. Cignoni, Il marchese Giulio Especo (1801-1883), Roma, Edizioni G.B.U., 1992.spazio
Dalle Valli all’Italia (1848-1998)
, a cura di B. Bellion, M. Cignoni, G. P. Romagnani, D. Tron, Torino, Claudiana, 1998.spazio
M. Cignoni, Giulio Especo. Colonnello dell'artiglieria pontificia, in Scelte di fede e di libertà. Profili di evangelici nell'Italia unita, a cura di D. Bognandi e M. Cignoni, Torino, Claudiana, 2011, pp. 108-109.

  • A cura di Luca Pilone
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