Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Giorgio Bartoli

Giorgio Bartoli (11 gennaio 1864 – 30 ottobre 1943) gesuita, modernista, collaboratore della «Civiltà Cattolica», divenuto evangelico fu conferenziere della Chiesa Valdese e vicedirettore dell'Istituto Comandi di Firenze.

Biografia

Nato a Modena, nel dicembre del 1879 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù della provincia Veneta. Dopo aver compiuto gli studi teologici e filosofici a Gorizia, fu ordinato sacerdote nel settembre del 1884. Trasferito dai suoi superiori a Vienna, perfezionò gli studi in quella città. Dopo aver conseguito la laurea, fu mandato in Albania presso l'università di Scutari e in seguito in Turchia. Nel 1897 fu missionario a Bangalore, in India. Durante la sua permanenza in quella nazione, insegnò lingue e scienze naturali presso il prestigioso St. Aloysius College. Abbandonata l'India nel 1900, fu inviato come cappellano militare ad Alessandria d'Egitto.

Ritornato in Italia, nel 1901 entrò a far parte della redazione della «Civiltà Cattolica», rivista fondata nel 1850 e gestita dall'ordine dei Gesuiti. Esperto di tematiche scientifiche e filosofiche, nel gennaio del 1904 pubblicò sulla rivista un articolo dedicato all'evoluzionista Herbert Spencer in cui affermò che le idee dello scienziato non erano del tutto scorrette. Lo scritto scatenò dure reazioni da parte dell'ordine religioso e Bartoli fu ripreso ufficialmente per avere espresso idee troppo "audaci e moderne".

Ormai in rotta con la gerarchia ecclesiastica, nel settembre del 1905 ricevette l'ordine di abbandonare Roma per recarsi a insegnare filosofia presso la Facoltà Cattolica di Dublino, dedicandosi in seguito alla cura di una missione cattolica a Edimburgo. Durante il suo soggiorno in Irlanda e in Scozia, fu oggetto di incomprensioni e critiche, venendo più volte accusato di essere vicino al gruppo dei modernisti. Ritornato in Italia, venne inviato a Piacenza come predicatore ma nell'ottobre del 1908 fu ufficialmente dimesso dalla Compagnia di Gesù. La notizia ebbe una rilevanza nazionale e venne inoltre pubblicata su diversi periodici evangelici.

Ritiratosi presso alcuni amici a Pontestura (Alessandria), entrò in contatto con i pastori valdesi Ernesto Giampiccoli ed Arturo Muston. Avvicinatosi alla Chiesa Valdese, diede alle stampe un'opera intitolata La religione degli Italiani, nel quale consigliava all'ala moderata del movimento modernista l'abbandono della Chiesa Cattolica in favore del protestantesimo.

In quegli stessi anni entrò in contatto con Ugo Janni, con il quale intrattenne un fitto rapporto epistolare che coinvolse inoltre diverse figure legate al modernismo come Romolo Murri, Ernesto Buonaiuti e don Brizio Casciola.

Divenuto conferenziere della Chiesa Valdese, fu inviato a Firenze, dove collaborò con Giovanni Rochat e Giovanni Luzzi, all'epoca docente della Facoltà valdese di Teologia.

Ardente polemista, pubblicò in italiano e in inglese diversi articoli di carattere storico, morale e religioso sulle maggiori testate evangeliche italiane e su diversi settimanali esteri. Parallelamente alla ricca attività editoriale, tenne diversi cicli di lezioni e conferenze a Siena, Livorno, Firenze, Roma e in diverse località estere come Cambridge, Oxford, Berlino, Copenaghen e Londra.

Profondamente indebolito dai continui viaggi, nel novembre del 1909 rientrò in Italia. Grazie all'aiuto di Carlo Augusto Padelletti e di Cécile Paroz, moglie di Giuseppe Comandi, trovò una sistemazione presso l'Istituto Comandi di Firenze. Pur continuando a tenere conferenze in Italia e in Europa, Bartoli iniziò ad avere un ruolo sempre più attivo all'interno di quell'opera, aiutando più volte la direttrice e il personale interno nella conduzione dell'istituto.

Nel febbraio del 1910 fu inviato negli Stati Uniti per raccogliere fondi in favore della Chiesa Valdese. Durante la sua permanenza in quella nazione, tenne una lunga serie di conferenze in diverse città, entrando allo stesso tempo in contatto con l'Italian Literature Departement, organismo creato dalla Chiesa Presbiteriana e dedicato alla propaganda religiosa tra gli immigrati italiani.

Tornato in Italia, nel giugno del 1910 fu nominato vicedirettore dell'Istituto Comandi. La decisione scatenò un'aspra polemica tra Bartoli e Arturo Muston, all'epoca presidente del Comitato di Evangelizzazione, che lo accusò di non rispettare i suoi impegni di conferenziere.

A causa di forti contrasti con Cécile Paroz, nel novembre del 1912 si dimise dalla vicedirezione dell'Istituto Comandi.

Rimasto senza un ruolo preciso, nel 1914 si allontanò definitivamente dalla Chiesa Valdese, ritirandosi a Roma. Nel 1931 mise a punto un nuovo sistema per l'estrazione dell'oro e grazie alla collaborazione di alcuni magnati statunitensi e europei si trasferì in Sud Africa, al fine di sperimentare la sua nuova scoperta. Tornato in Europa, si recò prima in Spagna e infine in Italia, dove per lungo tempo si mise al servizio di alcune ditte minerarie abruzzesi e sarde.

Negli ultimi anni di vita, Bartoli si fece propugnatore, soprattutto attraverso libri e articoli, di una nuova spiritualità di tipo teistico-filantropica, inneggiante al progresso umano in campo scientifico e sociale.

Morì a Roma il 30 ottobre 1943.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 327, Bartoli Giorgio.

Pubblicazioni principali

G. Bartoli, La religione degli Italiani, Torino, Fratelli Bocca, 1909.spazio
G. Bartoli, Il Cristianesimo e le chiese cristiane, Firenze, Claudiana, 1909.spazio
G. Bartoli, Why I rebelled against the Church of Rome, Londra, Hodder&Stoughton, 1909.spazio
G. Bartoli, Il Cristianesimo primitivo e il suo sistema scientifico alla luce della Scrittura, tradizione e scienza, Firenze, Claudiana, 1910.spazio
G. Bartoli, Profili d'anime asiatiche, Firenze, Claudiana, 1911.spazio
G. Bartoli, Scienza cosmica. Il mistero dell'universo e la scienza, Torino, Fratelli Bocca, 1914.spazio
G. Bartoli, Il carattere morale di Gesù Cristo desunto dai quattro Evangeli, Santa Maria Capua Vetere, La Fiaccola, 1925.

Bibliografia

L'esodo del p. Bartoli dall'ordine dei Gesuiti, in «Corriere della Sera», 24 luglio 1908.spazio
Il Prof. Bartoli chimico, in «La Luce», n. 25, 18 giugno 1930.spazio
Giorgio Bartoli, in «L'Eco delle Valli Valdesi», n. 48, 26 novembre 1943.spazio
G. Sale, La «Civiltà Cattolica» nella crisi modernista (1900-1907). Fra transigentismo politico e integralismo dottrinale, Milano, Jaca Book, 2001.spazio
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.

  • A cura di Luca Pilone
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