Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Aurelio Cappello

Aurelio Cappello (21 ottobre 1896 – 18 settembre 1962) pastore della Chiesa Metodista Episcopale

Biografia

Nato a Siracusa, era figlio del pastore Giuseppe Cappello. Dopo aver completato le scuole nella sua città natale, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza che però abbandonò dopo soli due anni. Deciso ad intraprendere gli studi teologici, iniziò a frequentare la Facoltà di teologia metodista di Roma, anche grazie all'aiuto di Alfredo Taglialatela.

Chiamato alle armi nel 1916, venne immediatamente destinato al 10º reggimento fanteria, nella Brigata Regina. Nel 1917 venne promosso a tenente mentre l'anno successivo si guadagnò la Croce di Guerra e la Medaglia di bronzo al valor militare, conferitagli per aver compiuto una pericolosa ricognizione delle spoglie dei caduti oltre le linee nemiche. Durante la sua permanenza al fronte venne più volte visitato dal cappellano metodista Giuseppe La Scala, con il quale strinse un forte rapporto di amicizia.

Tornato a Roma alla fine della guerra, completò gli studi teologici e nel 1921 venne inviato come pastore in prova a Treviso, località in cui rimase fino al luglio del 1922. Consacrato nel 1923, venne in seguito trasferito a Bassignana (1923-1924) e a Foggia (1924-1925).

Nel 1924 morì la prima moglie Ida Nespoli, da cui ebbe Liliana (1923). Nel giugno dell'anno successivo sposò Gilda Valerio da cui ebbe Leda (1927), Febe (1929), Fiorenza (1930), Guido (1933) e Silvio (1935).

Trasferito a Palombaro (Chieti) nel 1925, durante la sua permanenza in quella località venne più volte attaccato a causa della sua amicizia con Francesco Fausto Nitti, figlio del pastore Vincenzo Cassiodoro Nitti e noto antifascista. Amante della letteratura e dell'arte, nel 1927 fondò a Palombaro un circolo giovanile intitolato a Gabriele Rossetti che però venne ben presto chiuso dalle autorità fasciste.

Allontanato dall'Abruzzo nel 1929, venne inviato a Bari, con l'incarico di curare diversi gruppi di evangelici sparsi tra la Puglia e la Lucania. Anche in questa sede ebbe diversi problemi con le autorità fasciste: accusato più volte di attività sovversiva, ben presto il Distretto Militare di Taranto lo sospese dal grado di tenente di fanteria a tempo inteterminato con l'accusa di svolgere un'attività antinazionale.

Nel 1930 venne mandato a Pisa, località in cui si laureò in legge con una tesi dedicata alla filosofia del diritto. Pur riuscendo a svolgere senza particolari problemi il suo lavoro, nel 1931 venne definitivamente sospeso dal grado di tenente di fanteria per indegnità politica.

Lasciata la Toscana, nel 1933 venne inviato a Torino dove svolse un'intensa attività pastorale, volta ad aiutare soprattutto le persone in difficoltà.

A causa della grave crisi finanziaria che colpì la Chiesa Metodista Episcopale durante gli anni Trenta del Novecento, venne licenziato insieme a molti altri pastori. Rimasto senza lavoro, affrontò un lungo periodo in cui dovette fare i conti con gravi problemi finanziari.

Trasferitosi a Roma nel 1936, riuscì a fatica a farsi reintegrare nel grado di tenente. Pur fiaccato nello spirito e nel corpo, a partire dal 1939 venne inviato come coadiutore a Savona. Nel gennaio del 1941 venne nominato cappellano militare ma fu ben presto esonerato dal ruolo a causa dei suoi precedenti politici.

Richiamato alle armi nel settembre di quello stesso anno, venne destinato ad un battaglione di stanza in Slovenia, per poi essere successivamente trasferito in Africa Orientale. Ritornato in Italia nel 1942, venne trattenuto per un periodo presso il Distretto militare di Savona. In seguito venne inviato a Potenza dove divenne interprete di lingua inglese presso il comando della VII armata.

Il 3 settembre del 1943 venne promosso al grado di capitano. Tornato in Liguria poco prima dell'otto settembre, riuscì finalmente a riabbracciare la sua famiglia. Costretto a entrare a far parte della Repubblica Sociale Italiana, venne affidato all'ufficio matricola ufficiali, ruolo mantenuto fino al 1945. In quegli stessi anni fu per due volte incaricato di sostituire un giudice presso il Tribunale Militare della Divisione San Marco.

Dopo la Liberazione tornò ad occuparsi della comunità metodista di Savona ma nel maggio del 1945, durante un culto, venne arrestato da due partigiani. Rinchiuso nelle carceri della città ed accusato di collaborazionismo, venne processato ed infine assolto.

Abbandonata la Liguria, ritornò a Roma dove venne ospitato dal pastore Anselmo Ammenti. Ancora una volta dovette far fronte ad una grave crisi finanziaria ma grazie all'aiuto dei colleghi Emanuele Sbaffi, Alfredo Taglialatela e Riccardo Santi riuscì a superare la difficile situazione.

Nel dicembre del 1946 venne nuovamente trasferito a Palombaro e nel maggio dell'anno successivo venne definitivamente reintegrato nel corpo pastorale della neonata Chiesa Evangelica Metodista d’Italia.

Arrestato nuovamente nell'ottobre del 1947 con l'accusa di alto tradimento, venne trascorse alcuni mesi nelle carceri di Casoli e di Chieti prima di essere ancora una volta tradotto a Savona. Durante la sua permanenza in carcere trovò nel pastore Francesco Cacciapuoti un valido sostegno morale e spirituale. Dopo essere stato ancora una volta assolto con formula piena, venne inviato a Pescara (1949) e in seguito a Villa San Sebastiano (1949-1951), Salerno (1951-1956) e Gorizia (1956-1961).

Trasferitosi in Svizzera nel 1961, curò la comunità evangelica di Poschiavo, nel Cantone dei Grigioni. Colto da infarto e trasferito d'urgenza all'ospedale di Zurigo, morì il 18 settembre del 1962.

Scrittore prolifico, pubblicò una serie di testi teologici e fu collaboratore di diverse testate giornalistiche come L'Evangelista, Voce Metodista e La Gazzetta di Savona.

Fonti archivistiche

Archivio Storico delle Chiese Metodiste (in ATV), Serie VI, Sottoserie Pastori - evangelisti, cartella 194, Cappello Aurelio.

Pubblicazioni principali

A. Cappello, Punti sugl'i. Ancora sull'argomento della confessione, Venezia, Serenissima, 1927.spazio
A. Cappello, Una via per la ricerca della verità, Guardiagrele, A. Pascucci, 1927.spazio
A. Cappello, Bolle di sapone. Saggi di logica ad uso dei seminarii, Venezia, Serenissima, 1929.

Bibliografia

In memoria del Pastore Dott. Aurelio Cappello, in «Il Grigione Italiano», n. 39, 26 settembre 1962.spazio
Pastore Dott. Aurelio Cappello, in «Voce Metodista», n.10, ottobre 1962.spazio
G. Rochat, Regime fascista e chiese evangeliche, Torino, Claudiana, 1990.spazio
G. La Scala, Diario di guerra di un cappellano metodista durante la Prima Guerra Mondiale, a cura di G. Vicentini, Torino, Claudiana, 1996.spazio
V. Benecchi, Guardare al passato, pensare al futuro. Figure del metodismo italiano, Torino, Claudiana, 2011, pp. 53-61.

  • A cura di Luca Pilone
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