Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Adolfo Jalla

Adolfo (Jules Joseph Adolphe) Jalla (24 settembre 1864 – 17 gennaio 1946) pastore valdese e missionario nello Zambia presso i Malozi, della cui lingua, il lozi, scrisse una grammatica. Presidente della Conferenza missionaria generale della Rhodesia del nord e della Conferenza locale della Société des Missions évangeliques di Parigi, direttore della scuola per evangelisti a Sefula, fu insignito del titolo di Honorary Commander of the Most Excellent of the British Empire.

Biografia

Nato ai Chiotti di Villasecca (Perrero), era figlio del pastore Louis Auguste Jalla e della sua seconda moglie Aline Biolley, fratello dei pastori Odoardo Jalla, direttore dell'editrice Claudiana, Luigi Jalla, missionario, Giovanni Jalla, professore e storico e fratello del pastore Giulio Jalla, nato dal primo matrimonio del padre.

Dopo gli studi classici al Collegio valdese di Torre Pellice intraprese quelli teologici alla Facoltà valdese di Teologia di Firenze e in seguito si preparò al lavoro missionario presso la Société des Missions évangeliques di Parigi e a Edimburgo e fu consacrato pastore a Torre Pellice nel 1888.

Partito per l'Africa nel febbraio del 1889, soggiornò per qualche settimana presso i colleghi missionari nel Lesotho, tra cui il pastore valdese Giacomo Weitzecker, visitando le loro stazioni, per poi raggiungere la sede assegnatagli nel Barotseland, (attuale regione occidentale dello Zambia). L’anno seguente insieme al fratello Luigi Jalla, che vi lavorava già dal 1887, fondò la prima scuola nella stazione di Kazungula; alcuni mesi dopo raggiunse a Sefula il missionario François Coillard, fondatore della missione dello Zambesi, rimanendo in quella località fino al 1894, quando si trasferì a Lealui, altra stazione missionaria fondata da Coillard, dove svolse la maggior parte del suo ministero.

Il 29 ottobre 1890 sposò a Torre Pellice Emma Pons (1869-1902), figlia del moderatore della Tavola Valdese Giovanni Pietro Pons, con la quale ebbe i figli Jules (1896-1897), Graziella (1898-1988), che divenne missionaria come i genitori, e Letizia (1902-1981). La moglie fu sua collaboratrice nell’opera missionaria e nella scrittura del volume Pionniers parmi les Ma-rotse.

Adolfo Jalla si risposò nel 1919 con Elisabeth Burger, un’insegnante svizzera già presente come missionaria nello Zambesi dal 1917.

La vicinanza con la residenza del capo tribù dei Malozi lo portò a diventare consigliere e amico del re Lewanika I – il quale aveva portato la Zambia sotto il controllo inglese della British South Africa Company – riuscendo grazie alla sua influenza a far cessare le razzie (1897), a far riconoscere punibili i sacrifici umani (1905) e a mitigare le atrocità del governo.

Jalla accompagnò Lewanika a Londra per la firma dell’accordo che poneva lo Zambia sotto il protettorato della regina Vittoria, e ancora nel gennaio 1901 per l’incoronazione di Edoardo VII; inoltre partecipò all’incoronazione di Giorgio V nel 1910 con il nuovo sovrano Yeta III, già suo allievo nella scuola di Sefula.

Nel 1905 Adolfo Jalla e François Coillard svolsero un ruolo essenziale nell’arbitrato esercitato dal re d’Italia Vittorio Emanuele III tra Gran Bretagna e Portogallo, fornendo la documentazione necessaria per definire il confine fra l’Angola e la Rhodesia del nord.

Fu presidente della Conferenza missionaria generale della Rhodesia del nord dal 1919 al 1922, presidente della conferenza locale della Missione evangelica di Parigi e diresse la scuola per evangelisti a Sefula dal 1899 al 1908 e dal 1925 al 1930.

Nel 1930 decise di chiedere l’emeritazione e tornare a Torre Pellice, ma la sua opera fu richiesta ancora dai Malozi alla Sociétées des Missions évangeliques di Parigi, che lo pregò di tornare in servizio per altri quattordici anni, durante i quali si dedicò alla scrittura. Uno dei creatori della scrittura lozi, la lingua indigena della zona, Jalla scrisse una grammatica, un dizionario inglese – silozi, la storia della tribù dei Malozi ricavata dalle testimonianze dei capo tribù, una biografia del re Lewanika, tradusse il Pellegrinaggio del Cristiano di Bunyan, il Nuovo Testamento e, poco prima della sua morte, anche l’Antico, oltre a redigere vari libri di lettura per le scuole e comporre numerosi inni per la Chiesa indigena.

Nel 1935, in occasione del giubileo della Missione di Parigi, fu insignito dal re Giorgio V del titolo di Honorary Commander of the Most Excellent of the British Empire (C.B.E.), raramente concesso a un cittadino non britannico.

Morì a Mubumbu, dove la figlia Graziella era direttrice della scuola femminile, il 17 gennaio 1946 e fu sepolto a Sefula.

Fonti archivistiche

Archivio della Società di Studi valdesi (in ATV), Fondo Carte Famiglia Jalla.

Pubblicazioni principali

A. Jalla, Pionniers parmi le Ma-rotse, Firenze, Imprimerie Claudienne, 1903.

Bibliografia

A. Coïsson, Le Missionaire Adolphe Jalla, in «Le Témoin», n. 5, 1 febbraio 1896.spazio
G. Weitzecker, I Valdesi nell’Africa australe, pubblicato dal Comitato “I Valdesi all’Estero” per l’Esposizione di Milano 1906, Torino, Unione Tipografico-editrice, 1906.spazio
R. Coïsson, Il popolo del fiume. Breve storia della Missione evangelica nel Barotseland, Torre Pellice, Claudiana, 1956.spazio
R. Coïsson, I Valdesi e l’opera missionaria, Torre Pellice, Società di Studi valdesi, 1963.spazio
G. Jalla, Adolphe Jalla, in Hommes et Destins. Dictionnaire biographique d’Outre-Mer, Parigi, Académie de Sciences d’Outre-Mer, T. IV, 1981.spazio
J.-F. Zorn, Le grand siècle d’une Mission protestante. La Mission de Paris de 1822 à 1914, Paris, Karthala-Les Bergers et les Mages, 1993.spazio
R. Coïsson, I primi missionari valdesi nell’Africa australe 1883-1897, in «La Beidana», n.70, febbraio 2011, pp.18-25.

Immagini

  • A cura di Gabriella Ballesio
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