Nel 1174 a Lione il laico Valdo si spoglia del proprio ingente patrimonio per dedicarsi alla libera predicazione apostolica in totale povertà. Presto altri uomini e donne aderiscono a questa scelta religiosa radicale ritenuta minacciosa dagli apparati ecclesiastici. Ma né la condanna ereticale né la conseguente repressione fermano la diffusione dei Poveri di Lione. L’inasprirsi delle persecuzioni modifica però la fisionomia del movimento valdese che sopravvive lungo i secoli medievali in clandestinità. I predicatori itineranti sono cardini e vettori di tale resistenza. La fedeltà al modello apostolico, alla genesi della conversione di Valdo, riesce così ad approdare alle soglie dell’età moderna. Collettivo ma non corale, il volume ripercorre queste vicende attraverso una pluralità di sguardi e di approcci metodologici.