Dizionario Biografico dei Protestanti in Italia

Vincenzo Ravì

Vincenzo (Salvatore) Ravì (30 marzo 1838 – 23 luglio 1913) frate cappuccino, divenuto evangelico fu pastore della Chiesa Cristiana Libera, evangelista della Chiesa Valdese e pastore della Chiesa Metodista Episcopale.

Biografia

Nato a Mirto (Messina), era figlio di Antonio e di Rosa Giallanza. Sposò la scozzese Mary Williamson Booth (1843 – 1928) con la quale ebbe tre figlie e un figlio, Vincent, futuro pastore e fondatore del Bennington College a Bennington (Vermont).

Dopo aver compiuto gli studi studi classici a Messina e a Palermo, nel 1858 si trasferì a Bologna per studiare teologia. Ordinato sacerdote nel marzo del 1860, entrò nell'ordine dei cappuccini e successivamente fece ritorno in Sicilia. Nel 1863 venne nominato insegnante di dogmatica e prorettore del Collegio di Santa Lucia del Mela (Messina).

Abbandonato il sacerdozio a causa di una profonda crisi spirituale, si trasferì a Napoli dove si mantenne come precettore. Entrato in contatto con il pastore Giorgio Appia, si convertì al protestantesimo.

Avvicinatosi agli ambienti della Chiesa Valdese, si recò a Firenze dove seguì i corsi della Facoltà valdese di Teologia. Grazie all'aiuto del pastore Robert Walter Stewart, nel 1870 ottenne la possibilità di perfezionare gli studi teologici in Scozia. Trasferitosi a Edimburgo, frequentò il prestigioso Free Church College e nell'aprile del 1871 venne consacrato pastore della United Presbyterian Church of Scotland.

Incaricato di tornare in Italia per creare una congregazione indipendente, si trasferì a Roma dove aprì un locale di culto prima nel cosiddetto Palazzo del Governo Vecchio e in seguito in piazza Rondanini.

Entrato in contatto con Ludovico Conti, nel settembre di quello stesso anno aderì insieme alla sua comunità alla Chiesa Cristiana Libera. Dotato di un carattere poco incline al compromesso, dopo pochi mesi si scontrò con John R. Mc Dougall.

Deciso ad abbandonare la Chiesa Cristiana Libera, si avvicinò alla Chiesa Valdese grazie al pastore Giovanni Ribetti e a Giuseppe Comandi, all'epoca studente della Facoltà valdese di Teologia a Firenze.

Nell'aprile del 1872 iniziò una fitta corrispondenza epistolare con il pastore Emilio Comba e con Matteo Prochet, presidente del Comitato di Evangelizzazione, offrendosi di entrare nel corpo pastorale valdese. La trattativa, lunga e snervante, andò a buon fine e nel marzo del 1874 venne accettato come evangelista e lasciato a Roma per occuparsi della sua congregazione.

A causa di forti contrasti sorti con Giovanni Ribetti e Enrico Bosio, nel maggio del 1875 abbandonò la Chiesa Valdese.

Accordatosi con Leroy M. Vernon, passò insieme alla comunità di piazza Rondanini alla Chiesa Metodista Episcopale. Nel 1876 venne inviato a Napoli, entrando ben presto in conflitto con diversi membri di chiesa a causa del suo carattere duro.

Dopo aspri dissidi, nell'aprile del 1882 venne espulso dalla Chiesa Metodista Episcopale con l'accusa di immoralità. Deciso a far valere le sue ragioni, intentò causa contro Leroy M. Vernon, risultando però sconfitto.

In seguito si trasferì per un breve periodo negli Stati Uniti, dove a partire dal 1887 si occupò della comunità evangelica di lingua italiana di Mulberry Street a New York.

Ritornato in Italia, nel 1888 venne assunto da William Burt, successore di Leroy M. Vernon alla guida della Chiesa Metodista Episcopale, venendo incaricato di occuparsi della comunità di Milano ed in seguito di insegnare nella neonata Scuola teologica metodista episcopale di Firenze.

Allontanatosi definitivamente dalla Chiesa Metodista Episcopale, stabilì la sua residenza nel capoluogo toscano e nel 1891 prese parte ai lavori della IX Conferenza internazionale dell'Alleanza Evangelica Mondiale.

Nel 1892 venne assunto dalla Chiesa Evangelica Italiana, diventando in seguito docente della Facoltà Teologica a Firenze insieme al suo amico Giovanni Rodio.

Parallelamente all'attività di insegnante, venne inviato più volte in Scozia e in Inghilterra per raccogliere collette in favore dell'opera di evangelizzazione in Italia.

Entrato in conflitto con Saverio Fera e Augusto Lenzi, tra la fine del 1898 e l'inizio del 1899 venne licenziato insieme a Giovanni Rodio e Giuseppe Silva, pubblicando allo stesso tempo un piccolo testo intitolato Un fraterno, amorevovole giustificativo messaggio in cui venivano descritte minutamente le ragioni del suo licenziamento.

Trasferitosi negli Stati Uniti, trascorse gli ultimi anni della sua vita accanto al figlio, pastore della North Avenue Congregational Church a Cambridge (Massachusetts).

Morì a Newton (Massachusetts) il 23 luglio del 1913.

Fonti archivistiche

Archivio della Tavola Valdese (in ATV), Serie IX, cartella 72, Ravì Vincenzo Salvatore.spazio
Archivio Storico delle Chiese Metodiste (in ATV), Serie VI, Sottoserie Pastori - evangelisti, cartella 298, Ravì Vincenzo.

Pubblicazioni principali

V. Ravì, Apologia di Vincenzo Ravì pastore evangelico in Napoli, in risposta alle leggende ed all'accuse dei signori Leroy M. Vernon e compagni della Chiesa Metodista Episcopale Italiana, Napoli, Carluccio, 1883.spazio
V. Ravì, L'anticonciliazione, ossia il Regno d'Italia e la dominazione temporale dei Papi di fronte alla loro storia e giuridica incompatibilità. Prosa e versi patriottici e cristiani, Roma, Tipografia Prasca, 1887.spazio
V. Ravì, Fede e amore, ossia nuovi inni cristiani usi a cantarsi, su musica Speciale, nella congregazione di Firenze della Chiesa metodista episcopale, Firenze, G. Barbera, 1891.spazio
V. Ravì, Un fraterno, amorevole e giustificativo messaggio nella ricorrenza del Natale e Capo d'Anno 1898-99 da parte del presidente del corpo dei pastori della Chiesa Evangelica Italiana prof. S. V. Ravì a tutti i suoi colleghi nel ministerio, Firenze, G. Barbera, 1898.spazio
V. Ravì, La speranza d'Israele realizzata in Gesù di Nazaret, il vero Cristo o messia di tutti gl'israeliti secondo lo Spirito. Parte I, Roma, Tipografia La Speranza, 1902.

Bibliografia

Necrologio in«L' Écho des Vallées», n. 35, 29 agosto 1913.spazio
G. Spini, L'Evangelo e il berretto frigio. Storia della chiesa cristiana libera in Italia (1870-1904), Torino, Claudiana, 1971.spazio
H. Lefkowitz Horowitz, Alma Mater. Design and Experience in the Women's Colleges from their Nineteenth-Century beginnings to the 1930s, Amherst, University of Massachusetts Press, 1993².spazio
G. Spini, Italia liberale e protestanti, Torino, Claudiana, 2002.

Immagini

  • A cura di Luca Pilone
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